Dal 1 gennaio 2019 la fatturazione subirà una rivoluzione e questa novità interesserà, non solo le aziende, ma anche le associazioni.

L’impatto delle novità sarà però diverso per le associazioni con solo il codice fiscale e le associazioni dotate anche di Partita Iva.

Associazioni con solo Codice Fiscale

Le associazioni con solo codice fiscale sono, ai fini della normativa sulla fatturazione elettronica, equiparabili ai consumatori finali.

Non avendo Partita Iva non emettono fatture e quindi non hanno il problema di generare fatture attive.

Riceveranno però fatture per gli acquisti effettuati e saranno fatture di tipo elettronico. Le fatture ricevute in formato elettronico saranno disponibili nel sito dell’Agenzia delle Entrate al portale “Fatture e Corrispettivi” al quale si accede con le apposite credenziali. Come per i consumatori, si avrà comunque diritto, salvo espressa rinuncia, ad una copia “tradizionale” della fattura (cartacea, pdf,…). Non avendo Partita Iva non sarà necessario disporre di una casella PEC per la ricezione delle fatture elettroniche.

Associazioni con Partita Iva

In questo caso le associazioni dovranno sia emettere che ricevere fatture SOLO IN FORMATO ELETTRONICO.

A questa regola generale si è però aggiunta successivamente un’importante eccezione con l’approvazione della legge di bilancio 2019.

E cioè sono ESONERATE dall’emissione della fattura elettronica le A.S.D. (Associazioni Sportive Dilettantistiche) che adottano il regime forfettario opzionale speciale L. 398/91 che nel periodo d’imposta precedente hanno conseguito dall’esercizio di attività commerciali proventi per un importo non superiore a euro 65.000. Per proventi superiori la fattura elettronica deve essere emessa per loro conto dal cessionario o committente.

Per tutte le altre associazioni continuano a valere le regole ordinarie con obbligo di emettere fatture ELETTRONICHE.

Emissione di fatture
Per l’emissione di fatture le associazioni in possesso di Partita Iva dovranno dotarsi quindi di strumenti, sia per la creazione della fattura elettronica in formato XML, sia per l’inoltro della fattura al proprio referente e che dovrà transitare OBBLIGATORIAMENTE per il SDI (sistema di interscambio) e cioè la piattaforma dell’Agenzia delle Entrate. Sarà poi il SDI a recapitare materialmente la fattura al proprio referente (associato, cliente, sponsor,…), facendo da “postino”.

Importante per un corretto recapito del file al nostro referente indicare nel file predisposto un codice SDI (se il nostro referente lo possiede) o PEC (indirizzo di posta elettronica certificata) che ogni titolare di Partita Iva deve possedere.

Per creare la fattura in formato XML sono disponibili sia software e servizi reperibili sul mercato (solitamente a pagamento) sia soluzioni gratuite messe a disposizione dall’Agenzia Entrate. Tra le soluzioni gratuite ci sono:

  • una procedura web, utilizzabile accedendo al portale “Fatture e Corrispettivi” del sito internet dell’Agenzia Entrate, utilizzabile con una connessione internet;
  • un software scaricabile su PC utilizzabile anche offline senza essere connessi in rete;
  • un’App per tablet e smartphone, denominata Fatturae, scaricabile dagli store Android o Apple.

Una volta “creata” la fattura elettronica andrà inviato il file al SDI. Le alternative disponibili sono:

  1. si può utilizzare il servizio online presente nel portale “Fatture e Corrispettivi” che consente l’upload del file XML preventivamente predisposto e salvato sul proprio PC;
  2. si può utilizzare la procedura web ovvero l’App Fatturae messe a disposizione gratuitamente dall’Agenzia delle Entrate;
  3. si può utilizzare una PEC (Posta Elettronica Certificata), inviando il file della fattura come allegato del messaggio di PEC all’indirizzo “sdi01@pec.fatturapa.it”; in questo caso è però consigliabile, anche se non obbligatorio, provvedere alla firma elettronica della fattura e garantire l’integrità del file.
  4. si può utilizzare un canale telematico (FTP o Web Service) preventivamente attivato con il SdI. Si tratta questa di una soluzione professionale a cui generalmente le associazioni possono accedere con servizi (di solito a pagamento) di software house, associazioni di categoria o professionisti.

Ricezione di fatture

Oltre a dover emettere fatture elettroniche le associazioni con PARTITA IVA riceveranno anche fatture elettroniche per acquisti di beni o servizi ESCLUSIVAMENTE IN FORMA ELETTRONICA.

Per una corretta ricezione dei file è consigliabile registrare sul portale dell’Agenzia Entrate la propria preferenza per la ricezione delle fatture, creando anche, se si vuole, il QR CODE per comunicare la propria preferenze ai nostri interlocutori. In ogni caso la modalità comunicata all’Agenzia Entrate avrà la priorità anche se il nostro fornitore utilizzerà un canale diverso da quello da noi preferito.

Le fatture si potranno ricevere:

  1. Sulla PEC (casella di posta elettronica certificata) che ogni associazione con Partita Iva dovrebbe avere.
  2. Su un indirizzo SDI (codice alfanumerico di 7 cifre) se una software house o un fornitore di servizi ci ha fornito un canale ftp o un web service apposito per gestire la ricezione delle nostre fatture.

Nel caso non si sia comunicata una preferenza (al nostro fornitore o all’Agenzia Entrate) le fatture elettroniche saranno comunque disponibili sul sito Agenzia Entrate tramite il portale “Fatture e corrispettivi” o tramite l’app Fatturae.

Per maggiori informazioni si può consultare l’apposita sezione del sito internet dall’Agenzia Entrate dedicato alla fatturazione elettronica con video, guide e tutoria raggiungibile all’indirizzo:

https://www.agenziaentrate.gov.it/wps/content/nsilib/nsi/aree+tematiche/fatturazione+elettronica

Concludo infine ricordando che il non rispetto delle corrette procedure per l’emissione e il recapito delle fatture rende la fattura “inesistente” e rende impossibile quindi la corretta detrazione e gestione dell’IVA in essa indicata.

Il comitato provinciale ENDAS di Pesaro e Urbino è disponibile in caso di dubbi o si necessiti di ulteriori informazioni o chiarimenti.